Pompeano

L’antico nome di questo borgo era Pompignanum o Pompejanum e solo dal 1860 questo paesino venne a far parte del Comune di Monfestino in Serramazzoni. Prima di questa data la sua storia è da ricercarsi nel Contado di Gombola, i cui Signori, di origine longobarda, costituivano una della più potenti famiglie dell’appennino modenese. Il Castello di Pompeano si erge su una roccia scura di origine vulcanica sottomarina detta Ofiolite Serpentina, attraversata al suo interno da una faglia che ha dato origine a una grotta di circa trenta metri di lunghezza. La grotta, scoperta per caso da un bambino del luogo, è visitabile con l’assistenza del gruppo speleologico del Cai di Modena e viene aperta al pubblico soltanto in occasione della sagra del paese, il primo sabato e la prima domenica del mese di agosto. Al suo interno si possono ammirare alcuni geotritoni e un laghetto sotterraneo di circa venti metri di profondità. Il castello è raggiungibile percorrendo una scalinata ricavata nella roccia all’esterno delle mura merlate. L’ingresso è ad arco a tutto sesto e al centro, sul rilievo più alto è visibile la torre di avvistamento, a pianta quadrata, con murature a grossi conci in sasso. All’interno sono visibili anche il campanile, che sorge isolato, ed è a pianta quadrata con cella campanaria a monofore senza cuspide e la chiesa dedicata a S. Geminiano. All’entrata del borgo di Pompeano è visibile l’oratorio, dedicato a San Rocco, costruito nel 1796 su richiesta della comunità che trovava sempre più disagevole recarsi alla chiesa posta sulla roccia, la quale venne poi chiusa negli anni ’60 del secolo scorso a causa delle condizioni precarie del tetto. Dopo trent’anni di forzato abbandono, grazie all’assenso e all’appoggio economico della Provincia e del Comune, la chiesa, il campanile e la canonica vennero ristrutturati e la chiesa venne finalmente riaperta al culto nel 1998.